giovedì 19 marzo 2009

Il valore della famiglia



Parenti in cattedra, atenei da vergogna
Raccolte dal giornalista Nino Luca le segnalazioni inviate al Corriere.it sull'università italiana

«Parentopoli. Quando l'università e affare di famiglia» (Marsilio)

Se in vita vostra avete solo collaborato a un lavoro «scientifico» di una pagina (una!) scritto con altre cinque persone e presentato a un convegno ma mai pubblicato su una rivista internazionale, non disperate: potete sempre vincere un concorso universitario. Basta esser nati sotto la giusta congiunzione astrale. Come successe al «professor» Giovanni Lanteri. Che vinse appunto un posto da «associato» all'Università di Messina presentando 2 pubblicazioni. La prima («Studio preliminare sull'espressione immunoistochimica dell'Eritropoietina...») fu subito scartata dagli stessi commissari: «Non venga presa in considerazione ai fini della presente valutazione». La seconda («A new outbreak of photobacteriosis in Sicily») è finita nel fascicolo dell'inchiesta giudiziaria col giudizio del Ministero dell'Università consultato dai magistrati: «Priva di rigore metodologico. Non è possibile individuare il singolo apporto di ciascuno dei sei autori».

L'episodio, sconcertante, è uno dei tantissimi raccolti da Nino Luca, un collega del «Corriere.it», in un libro appena uscito da Marsilio: «Parentopoli». Quando l'università è affare di famiglia. Un reportage durissimo e spassoso su uno degli aspetti più controversi dell'università, quello dei concorsi sospetti. Che troppo spesso finiscono col consegnare la cattedra a mogli, figli, cognati, amici e amici degli amici. Immaginiamo già l'obiezione: non ci son solo i baroni e le clientele e le apocalittiche classifiche internazionali! Giusto. È vero che la situazione «cambia drasticamente se si concentra l'analisi sulle singole aree disciplinari» (come ricorda Domenico Marinucci, direttore del Dipartimento di Matematica di Tor Vergata, 19° in Europa tra le eccellenze del settore e meno afflitto dalla cronica povertà di docenti stranieri), vero che nelle «hit parade» avulse la «Normale» è stabilmente nelle prime venti al mondo, vero che tanti ragazzi usciti dai nostri atenei vanno alla conquista del mondo.

Il reportage di Nino Luca, però, proprio per l'abbondanza di episodi così incredibili da risultare irresistibilmente comici, mette spavento. A partire dalla disinvolta e allegra spudoratezza con cui tanti rettori irridono alle perplessità di chi non riesce a capacitarsi di come, ad esempio, possano essere circondati da tanti parenti. Come Gennaro Ferrara, da 22 anni alla guida della Parthenope di Napoli: «Ma lei vuole fare un articolo serio o un articolo scherzoso? No, perché se lei vuole fare un articolo scherzoso, io ci sto». Come mai ha portato con sé all'università la seconda moglie, il di lei fratello, la figlia e i mariti delle due figlie? La risposta: «Se trattiamo “parentopoli” in termini scandalistici non va bene». Poveri figli, poi...«Devono dimostrare ogni giorno di valere...». Alcuni casi raccontati sono noti, come quello d'una torinese bocciata a un concorso che mesi fa si sfogò con «La Stampa» d'esser stata trombata, scusate il bisticcio, perché non aveva «più voluto compiacere sessualmente» il direttore della scuola di specializzazione. O quello della famiglia Massari che «porta l'Università di Bari nel Guinness dei primati» grazie al piazzamento nei dintorni della facoltà di economia di otto-Massari-otto: Antonella, Fabrizio, Francesco Saverio, Gian Siro, Gilberto, Lanfranco, Manuela e Stefania. O quello del preside di Medicina e rettore della «Sapienza» Luigi Frati («Parentopoli? Voi giornalisti sapete fare solo folclore!», ha urlato a Luca), un uomo tutto casa e ufficio dato che nella sua facoltà lavorano la moglie Luciana Angeletti, il figlio Giacomo e la figlia Paola, che nell'aula magna di Patologia ha fatto la festa di nozze. Altri casi sono meno conosciuti. Come quello di un recentissimo concorso per due posti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia della Bicocca di Milano con cinque soli concorrenti tra i quali tre figli (due vittoriosi, ovvio) di docenti della stessa Facoltà di Medicina e Chirurgia. O quello della condanna a un anno di reclusione per abuso d'ufficio (pena sospesa) e a uno d'interdizione dai pubblici uffici (per aver danneggiato la professoressa Antonina Alberti durante un concorso) di Fernanda Caizzi Decleva, moglie del presidente in carica della Crui, la conferenza dei rettori.

La cosa più interessante del reportage, però, al di là della sottolineatura di certe bizzarrie (come quella che riguarda l'ex rettore di Bologna Fabio Roversi Monaco, che ha incassato 11 lauree honoris causa da vari atenei mondiali distribuendone in parallelo 160 a gente varia, da Madre Teresa di Calcutta a Valentino Rossi), sono le chiacchierate tra l'autore e alcuni dei protagonisti del mondo accademico italiano. Come quella con Augusto Preti, che diventò rettore a Brescia nel lontanissimo 1983, quando erano ancora vivi Garrincha e David Niven, e scherza: «Io sono il potere assoluto». O Pasquale Mistretta, il rettore di Cagliari, secondo il quale «molti figli illustri, proprio a causa dei complessi d'inferiorità verso i padri, a volte si sono smarriti: alcuni sono finiti anche nel tunnel della droga», quindi forse «quando un padre va in pensione, come un tempo succedeva in banca o all'Enel, è logico che ci sia un occhio di riguardo» per i figli. Il meglio, però, lo dà il professore Giuseppe Nicotina spiegando come il suo Ludovico avesse vinto in solitaria un concorso per ricercatore: «I figli dei docenti sono più bravi perché hanno tutta una "forma mentis" che si crea nell'ambito familiare tipico di noi professori». Insomma: è una questione quasi genetica. Se poi una spintarella aiuta la forma mentis...

Gian Antonio Stella

Giornata di Orientamento al Lavoro, 3 aprile 2009

Si informa che il 3 aprile 2009 si terrà a Trieste presso la sala Atti della Facoltà di Scienze Politiche una giornata di orientamento al lavoro in cui verrà spiegato tra l'altro come scrivere un CV, come prepararsi ad un colloquio di lavoro e come affrontarlo. Nel pomeriggio inoltre vi saranno delle simulazioni di colloquio aperte ad un numero massimo di 18 studenti, per cui è necessario prenotarsi. Il tutto sarà gestito dalla società specializzata nel settore UMANA e sarà completamente gratuito.
L'occasione è ghiotta soprattutto per coloro che si laureano a breve...
A presto

Attilio

Consiglio di Facoltà dell'11 marzo 2009

Torniamo alle vecchie abitudini di un tempo, e vi raccontiamo quello che è successo nell'ultimo Consiglio di Facoltà, svoltosi l'11 Marzo. L'ordine del giorno previsto era bello corposo e le discussioni accesesi non sono state da meno, vista l'urgenza di alcune decisioni da prendere e delle condizioni in cui si trova attualmente l'Università italiana. Dopo l'approvazione del verbale dello scorso CdF, il preside, Prof. Scarciglia, ha riassunto un po' quello che era stato l'intervento del Magnifico Rettore Francesco Peroni (intervenuto allo scorso CdF di febbraio), sottolineandone la schiettezza, ma anche le riflessioni e gli avvertimenti che è bene tenere a mente per il futuro: ancora una volta dovremo attendere le prossime decisioni governative, per capire se e come l'Università cambierà, se e come sarà possibile continuare a fare ricerca e a studiare.
È stato poi letto un documento presentato dai Ricercatori della nostra facoltà; il Prof. Andreozzi ha preso la parola e, a nome di tutti i ricercatori, ha presentato alcune richieste precise: la retribuzione dell'attività didattica dei ricercatori (che non è obbligatoria, ma all'interno della nostra facoltà rappresenta una risorsa irrinunciabile), la convocazione di un CdF straordinario (deciso per il 25 di questo mese) per discutere approfonditamente dei problemi dell'Università e una proposta formativa e di dibattito per noi Studenti, per sensibilizzarci e per farci capire quello che sta realmente succedendo. Un esempio?! Stando alla situazione attuale, il nostro Centro Servizi di Trieste rischia la chiusura in giugno (termine in cui si decideranno anche i provvedimenti finanziari che riguarderanno l'università), sempre se non arriverà prima qualche altro provvedimento di emergenza in suo soccorso. Legato a queste problematiche, martedì 17 Marzo si terrà nella Sala Atti della nostra facoltà il seminario "Ricerca(tori): stato e prospettive a UniTs", per avere un quadro generale delle condizioni del nostro ateneo e soprattutto maggiore informazione.

Il Consiglio di facoltà è proseguito con la nomina di due nuovi docenti a contratto del Sid, il Prof. Alessandro Fontana di Valsalina per il corso di Storia Politica e Diplomatica dell'Asia Orientale e la Prof.ssa Chiara Pagnotta, per il corso di Storia ed Istituzioni dell'America Latina. È stata inoltre fissata la data per la sessione di laurea suplettiva, per il prossimo 17 Settembre. Come Rappresentanti degli Studenti abbiamo formulato una richiesta formale: tra il 3 ed il 5 aprile a Trieste si terranno i lavori preparatori di una sessione del G8 che si terrà poi a Siracusa. Abbiamo richiesto l’impegno della nostra facoltà per dare la possibilità ad un gruppo di studenti goriziani e triestini di assistere ai lavori.
Si è aperta poi una discussione dai toni accesi per quanto riguarda la nomina dei Cultori della Materia: il nostro regolamento, creato nel 2002, prevede alcuni requisiti specifici (laurea nella materia di interesse; punteggio di laurea pieno e lode; pubblicazioni a carattere scientifico), che verranno però modificati o per lo meno resi più idonei a quelli che sembrano i pareri e le richieste della docenza.

In chiusura è stata data lettura della lettera scritta dai ragazzi del secondo anno specialistico Sid, indirizzo economico, rivolta al nostro Consiglio di Corso di Laurea, al Consiglio di Facoltà e al Magnifico Rettore. È stato promesso di porre rimedio agli attuali problemi di orario che i nostri compagni di corso lamentano e il prof.Meyr si è assunto personale impegno affinché la situazione si normalizzi. Inoltre, il Prof. Scarciglia ha riconfermato il suo impegno a voler garantire la pubblicazione dell'orario delle lezioni, e la suddivisione dei corsi nei semestri per il prossimo anno accademico, entro la fine di giugno.

Elisa Trevisan

martedì 10 marzo 2009

Alumni Day: 6 Giugno 2009

Stiamo lavorando per il grande evento dell'anno. Intanto abbiamo una data:

6 Giugno 2009, Gorizia
Alumni Day

Work in progress
Check back soon

sabato 7 marzo 2009

Incontro informativo Stage, 9 marzo 2009 ore 15:00

Ciao a tutti!
Comunico che lunedì 9 marzo 2009 alle ore 15:00 si terrà a Gorizia un incontro informativo sulle possibilità di stage per gli studenti.
Sarà presente il Prof Blasutig che, oltre a presentare tutte le attuali occasioni, parlerà anche del progetto di network tra aziende, istituzioni e Facoltà cui lui sta lavorando per la Facoltà di Scienze Politiche.
L'incontro sarà sicuramente utile per tutti gli studenti ed in particolare per coloro che sono in procinto di laurearsi. Speriamo sarete numerosi!!!

A presto.

mercoledì 4 marzo 2009

Incontro Alumni Day, 6 marzo ore 18:00

L'ASSID ha in programma un incontro con tutti gli studenti del SID per discutere dell'Alumni Day 2009. Si riporta di seguito il comunicato ASSID:

Ciao a tutti!
finalmente è giunto il momento di incontrarci tutti insieme per parlare dell'Alumni Day. Immagino, ed anzi mi auguro, che tutti oramai sappiate dell'iniziativa che è nata nell'ultimo mese e mezzo.
TUTTI SONO COMUNQUE INVITATI A PARTECIPARE VENERDI' 6 MARZO ALLE 18:00 IN AULA 102.

In questo incontro si dovrà:
=>>Fare il punto della situazione tutti insieme in modo da chiarire cosa è stato fatto e cosa si deve ancora fare;
=>>Presentare il Progetto della giornata che fino ad ora è stato pensato insieme alla Commissione di Professori del PUG ed eventualmente modificarlo-integrarlo insieme;
=>>Assegnare incarichi organizzativi per dividere il lavoro;
=>>Valurare tutte le ulteriori idee!!!

Per favore fate girare questo messaggio il più possibile!!!

A presto


ASSID
Associazione Studenti di Scienze Internazionali e Diplomatiche
Polo Universitario di Gorizia
Via Alviano, 18
34170 Gorizia
assidgorizia@ymail.com
http://assid.wordpress.com

lunedì 23 febbraio 2009

Napolitano:«No ai tagli indiscriminati»


Il capo dello stato alla cerimonia per il settimo centenario dell'ateneo di Perugia


Le università italiane necessitano di «valutazioni e interventi pubblici puntuali» e «mi auguro che siano maturi i tempi per ripensare e rivedere scelte di bilancio improntate a tagli indiscriminati»: questo il monito del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che all'Università di Perugia ha partecipato alla cerimonia conclusiva delle celebrazioni del settimo centenario di fondazione dell'ateneo umbro.

«LA RICERCA LEVA PER LO SVILUPPO» - Il Capo dello Stato ha ascoltato con grande attenzione la relazione del rettore dell'Università di Perugia Francesco Bistoni, il quale ha sottolineato i livelli di eccellenza ancora presenti negli atenei italiani nonostante il costo terribile - in termini anche monetari - della fuga dei cervelli all'estero. Questa costa all'erario statale ogni anno 1 miliardo e mezzo di euro. Napolitano ha colto queste osservazioni per una riflessione sull'Università, la crisi economica e i problemi del bilancio statale, rivendicando il diritto di fare dei richiami pubblici rispetto alla «situazione difficile». La conoscenza e la ricerca, ha voluto sottolineare il capo dello Stato, sono «leva fondamentale per la crescita economica e sociale» perché «solo il sapere e l’innovazione» rappresentano un argine e una carta vincente nella sfida dei mercati globali. Ma in Italia, ha aggiunto Napolitano, si tarda a trarre le dovute conseguenze di questa che sembra una verità riconosciuta da tutti. «Questa è una verità difficile da contestare e apparentemente non contestata anche nel nostro Paese - ha sottolineato il presidente della Repubblica -. Ma si tarda a trarne le conseguenze».

«NO A GENERALIZZAZIONI» - A Perugia Napolitano ha anche rinnovato l'appello a definire le riforme per l'Università senza abbandonarsi a generalizzazioni liquidatorie, guardando i singoli atenei in base ai risultati e ai problemi della ricerca «con coraggio» e considerando ciò che accade in Europa e nel Mondo in questo settore e che «può suggerire» delle soluzioni.

giovedì 12 febbraio 2009

L'università dei baroni


Oggi alle 15.30 sul Corriere.it è prevista una video chat di presentazione del libro "Un paese di Baroni", si potrà intervenire e inviare le propire domande direttamente ai due autori, Davide Carlucci e Antonio Castaldo.



FONTE CORRIERE.IT:

Il libro-inchiesta di davide carlucci e antonio castaldo
L'università dei baroni:
ecco come funziona
Un viaggio tra truffe, favori e abusi di potere:
i meccanismi perversi delle fabbriche di cultura italiane

MILANO – Sconcertante, devastante o umiliante? E’ difficile trovare gli aggettivi giusti per descrivere al meglio lo stato dell’università italiana dopo aver letto Un Paese di Baroni, il libro appena uscito di Davide Carlucci e Antonio Castaldo su «truffe, favori, abusi di potere. Logge segrete e criminalità organizzata. Come funziona l’università italiana» (editore Chiarelettere). Non un romanzo, purtroppo. Ma una lunga, dettagliata e approfondita inchiesta con nomi, cognomi, date, pochissime opinioni e tanti fatti.

La copertina del libro-inchiesta
La copertina del libro-inchiesta
Un’inchiesta che lascia senza fiato: perché se è vero che tutti sanno (o dicono di sapere) che è prassi comune e diffusa che per avere certe cattedre e varcare certe soglie occorra essere figlio di, amico di o sponsorizzato da, è altrettanto vero che leggere 309 pagine che raccontano di privilegi, concorsi truccati, reti di parentele intrecciate, infiltrazioni mafiose, gerarchie nazionali su chi comanda e dove, criteri gerontocratici di scelta, lobby bianche, rosse e nere, intrecci politici ed economici nella selezione dei docenti fa un effetto devastante. Non solo per i professori, ricercatori e dottori coinvolti nelle inchieste documentate nel libro ma per tutti quelli che pur a conoscenza di un «sistema tanto chiacchierato, e oggetto di generale indignazione fino ad oggi lo hanno accettato. L’importante era non fare i nomi» scrivono i due autori. Ora ci sono anche quelli, nero su bianco. Ma forse anche questo cambierà di poco la questione. Il sistema pare così tanto incancrenito da autoalimentarsi e sopravvivere da solo. Anche se delle crepe cominciano a intaccare il muro di gomma dell’università italiana.

Carlucci e Castaldo (tutti e due giornalisti; il primo a Repubblica, il secondo al Corriere della Sera) raccontano infatti, accanto all’università dei privilegi, anche quella di chi lavora seriamente tutti i giorni e per pochi soldi. E soprattutto riportano le storie e le testimonianze di chi si è ribellato contro i concorsi truccati, contro un «sistema fortissimo basato molto sull’obbedienza e poco sul merito». Citando i sempre più numerosi casi di intercettazioni fai da te di studenti, aspiranti ricercatori o docenti che si sono presentati nell’università dei baroni a colloquio con i prof muniti di registratori portatili per memorizzare «le regole del gioco». Negli ultimi anni proprio queste intercettazioni hanno portato a più di un’inchiesta contro prepotenze e abusi.

Alcuni in Italia si chiedono ancora perché nelle graduatorie sulle migliori università del mondo, i nostri atenei facciano sempre una pessima figura. Inutile chiederselo dopo aver letto questo libro. Peggio: frustrante. Paolo Bertinetti, preside della facoltà di lingue e letteratura a Torino afferma di «non aver mai conosciuto nessuno che sia diventato professore solo in base ai propri meriti». Stefano Podestà, ex ministro dell’Università nel 1996 ha dichiarato: «I rettori italiani? La metà di loro è iscritta alla massoneria». Mentre, dati alla mano, Carlucci e Castaldo scrivono che «i rettori hanno famiglia in 25 delle 59 università statali italiane. Quasi il 50% (il 42,3 per l’esattezza) ha nella medesima università un parente stretto, quasi sempre un altro docente». Più chiara ancora la ricostruzione di un dialogo tra docenti nella deposizione rilasciata all’autorità giudiziaria da Massimo Del Vecchio, professore di matematica a Bari – «Se non vengo io, tu non sarai nominato preside» – «Che cosa vuoi in cambio?» – «Due miei parenti falli entrare…». Carlo Sabba, uno dei professori che si è ribellato al sistema dei concorsi truccati, conclude amaramente: «Se non si spezza questa catena, i giovani saranno a immagine e somiglianza di chi li ha arruolati, e tutto rimarrà uguale».

Il libro-inchiesta di Carlucci e Castaldo vuole essere «un’istantanea sullo stato dell’università
Università Statale di Milano. Dibattito degli studenti su legge 133 (Paolo Poce)
Università Statale di Milano. Dibattito degli studenti su legge 133 (Paolo Poce)
italiana e delle èlite che la governano, nel momento di più profonda decadenza della sua storia». Nel volume si ripercorrono le vicende che hanno portato intere dinastie familiari alla conquista di tutte le cattedre disponibili nelle città italiane «calpestando tante volte il merito e eludendo le regole democratiche; con intere bande di cattedratici che si sono spartite il territorio proprio come fa la mafia; raccontando il sistema dei baroni e la fitta trama di scambi tra potere politico e mondo universitario. Il tutto a detrimento di chi crede nelle università e nell’eccellenza dello studio con i centinaia di professori, ricercatori e lettori che nonostante i soprusi e le generali storture di un sistema che non funziona, resistono e lavorano».

I due hanno deciso di dedicare il loro lavoro ai «tanti che in questi ultimi anni hanno denunciato abusi, aperto blog e siti internet contro il malcostume accademico, scrivendo spesso con nomi e cognomi ai quotidiani nazionali e ai tantissimi professori e ricercatori onesti grazie ai quali l’Italia è ai primissimi posti di una speciale classifica di merito stilata dalla rivista Nature nel 2004 calcolata in base alla proporzione tra investimenti ricevuti e qualità delle pubblicazioni delle principali riviste di ricerca internazionale: nonostante i pochi soldi, i concorsi truccati, la corruzione e molto altro i ricercatori italiani ottengono risultati eccezionali. Incredibile ma vero».

Viene solo da chiedersi allora, visto che la degenerazione universitaria è direttamente proporzionale alla cattiva qualità della ricerca, che Paese saremmo se le terribili storture denunciate in questo libro sull' università non ci fossero. Visto che «da qualche decennio si assiste ad un’autentica degenerazione della logica del privilegio e per un po’chi voleva far carriera si è adeguato, chi non ha trovato spazio ha cercato un’occasione all’estero, altri hanno gettato la spugna e hanno ripiegato sulla professione privata, sull’insegnamento nelle scuole superiori, oppure sono caduti in depressione». Cosa sarebbe l’Italia se tutti quelli che sono andati via o non sono riusciti ad entrare e lo meritavano avessero potuto studiare e fare ricerca nelle università del nostro Paese?

Occupazione all' Università La Sapienza - (Vincenzo Tersigni / Eidon)
Occupazione all' Università La Sapienza - (Vincenzo Tersigni / Eidon)
L’inchiesta si fa viva. Viene descritto nei dettagli il “sistema mafioso” che vige all’interno di alcune università (caso limite a Messina, dove «le indagini hanno mostrato le infiltrazioni mafiose e della ‘ndrangheta» e «la cosca Morabito è penetrata profondamente all’interno della Facoltà di medicina e chirurgia» come scrive il pm Gratteri della dda di Reggio Calabria). Viene raccontato come agisce la massoneria in cattedra («A Bologna ci sono due lobby, massoneria e Cl. Controllano la sanità e la facoltà di Medicina. E’ sempre stato così. E’ uno spaccato inquietante» dice Libero Mancuso, ex magistrato, assessore comunale a Bologna). Viene spiegato il meccanismo della grande truffa dei concorsi («C’è l’assenza di qualsiasi trasparenza nello stabilire chi merita e chi no. Pilotare i concorsi è una pratica assolutamente sicura e quasi indolore. I docenti sanno di partecipare a un teatrino. Il nome di chi deve vincere si conosce in anticipo. Talvolta è davvero la migliore delle scelte possibili. Altre volte decisamente no. Ma la domanda è: se già si conosce il vincitore perché spendere tanti soldi per indire i concorsi?» scrivono Carlucci e Castaldo). Si scende poi nei dettagli della Parentopoli d’Italia (Tre esempi soli tra i tanti? «A Roma il rettore è Luigi Frati, ex preside di facoltà di Medicina dove c’era la moglie, ex professoressa di liceo diventata ordinario, il figlio, chiamato a insegnare sotto la presidenza del padre, e la figlia, laureata in giurisprudenza…A Napoli nelle facoltà di Economia e Commercio della Federico II sono state rintracciate 140 parentele accademiche su un totale di 877 docenti...A Bari a Economia imperversano famiglie come i Massari: otto i docenti con questo cognome, tutti imparentati tra loro»). Si spiegano i meccanismi delle commistioni dei poteri trasversali, poteri politici e interessi economici che determinano assunzioni e vincitori di concorsi. Tutto sempre più spesso inter nos.

Basta leggere cosa dice il Cnvsu, il Comitato di valutazione universitaria: il 90,2% dei docenti vincitori di concorso dal 1999 al 2007 provenivano dallo stesso ateneo che aveva messo a bando la cattedra. Con l’autonomia universitaria del 1999 poi (finanziaria e contabile) si sono moltiplicati i docenti e i corsi di laurea più bizzarri. Gli insegnamenti sono raddoppiati: da 85mila a 171mila. Con una proliferazione che non ha eguali nel mondo: in Italia esistono 24 facoltà di Agraria, in California tre, in Olanda solo una.
Forse è anche per tutto questo che secondo i dati Ocse del settembre 2008 solo il 17% della popolazione italiana tra i 24 e i 34 anni ha conseguito una laurea (contro la media dei paesi Ocse del 33%) e solo il 45% degli iscritti arriva alla laurea, meno del Cile e del Messico e sotto la media Ocse del 69%? «Continuiamo così – direbbe il Nanni Moretti dell’ormai storica battuta del film “Bianca” – facciamoci del male».

giovedì 29 gennaio 2009

Tesi di laurea in lingua inglese

Di seguito il testo di un'iniziativa che abbiamo promosso da tempo, presenteremo la proposta al prossimo Consiglio di Facoltà di Febbraio.
Noi abbiamo proposto l'iniziativa ma, stiamo raccogliendo le adesioni degli altri rappresentanti degli studenti, sia in Facoltà che agli organi maggiori.

OGGETTO: Regolamentazione tesi di laurea in lingua inglese

Registriamo che un crescente numero di studenti universitari chiede di poter presentare la tesi di laurea, indifferentemente triennale o magistrale, in lingua inglese.
Vorremmo pertanto porre all'attenzione del Consiglio di Facoltà la questione.
Risulta necessario affrontare e regolamentare l'argomento, abbandonando una dialettica difensiva di una presunta “italianità” della tesi.
Noi e i nostri colleghi, una volta finito il ciclo di studi, ci troviamo ad affrontare un mercato del lavoro europeo, talvolta mondiale, senza certezze o appigli.
Pertanto, poter vantare nel proprio curriculum un elaborato importante come la tesi, scritto in lingua inglese, può rappresentare una carta in più a nostro favore.
Confrontando i regolamenti per le tesi di altri atenei italiani, non siamo stati sorpresi nel registrare che diverse università danno esplicitamente questa possibilità, una per tutte: la Bocconi di Milano.
Chiediamo dunque al Consiglio di aggiornare così il regolamento: “ la tesi di laurea può essere redatta in lingua italiana o inglese ed il riassunto deve essere redatto nella stessa lingua della stesura della tesi”.
E' evidente che parallelamente bisognerà garantire anche un controllo sulla qualità dell'inglese nell'elaborato, ma siamo certi che i professori di lingua inglese presenti nella nostra facoltà potranno assolvere senza difficoltà a questo compito.


I rappresentanti degli studenti di Scienze Politiche

venerdì 23 gennaio 2009

Presentazione Erasmus-Socrates a Gorizia



Ciao cari,
abbiamo concordato con il Preside Scarciglia e con i coordinatori dei progetti di mobilità internazionale di tenere nella giornata di mercoledì 3 febbraio alle ore 12.15, un incontro per presentare le varie possibilità Erasmus e Socrates.
Può essere utile a tutti coloro che, o hanno già deciso di partire o semplicemente vogliono avere le idee più chiare su questo progetto.
Accorrete!Accorrete!

martedì 20 gennaio 2009

Concerto di Levi per la Giornata della Memoria



lunedì 26 gennaio 2009 si terrà il concerto del pianista Pierpaolo Levi, nell'esibizione conclusiva della seconda edizione di Piano-Festival, nel quadro delle celebrazioni del Giorno della Memoria (Legge dello Stato 211/2000), alle ore 11.30, presso l'Aula magna dell'Università degli Studi di Trieste (che ha patrocinato l'evento), Campus di Piazzale Europa, Edificio centrale, III piano.

giovedì 15 gennaio 2009

Assid online


Ciao cari,
vi segnalo il nuovo sito dell'Assid: http://assid.wordpress.com/

Rinasce in questi mesi l'associazione degli studenti di Scienze Internazionali e Diplomatiche, potrete tesserarvi-rivolgendovi ai rappresentanti degli studenti-per partecipare al progetto, il cui primo obiettivo molto ambizioso è festeggiare degnamente il ventennale del nostro corso di laurea.

mercoledì 14 gennaio 2009

Erasmus e mobilità internazionale

Siete oberati di esami e la pioggia incessante di Gorizia non migliora il vostro umore? Tra poco sarà possibile fare domanda per emigrare da Gorizia per il prossimo anno.
Intanto un'informazione en passant, l'ufficio di mobilità internazionale a Trieste è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 11.00, e dalle 15.15 alle 16.15 il lunedì e il giovedì, la responsabile è la Dott.sa Savastano. Potrete trovare tutte le informazioni che vi interessano sul sito dell'università di Trieste.
Abbiamo chiesto all'ufficio Erasmus e ai coordinatori dei singoli progetti di organizzare un incontro A GORIZIA per esporre i termini e le possibilità che l'università offre in questo contesto.
L'incontro dovrebbe tenersi entro la fine di questo mese, PRIMA dell'apertura dei termini per presentare domanda.
Appena possibile pubblicheremo data, ora e luogo dell'incontro.
Saluti

Calcola il tuo punteggio di laurea


Forse pensavate che il voto di laurea ti stabilisse in base alla somma dei numeri estratti sulla ruota di Bari il mese precedente alla vostra sessione, oppure che fosse il risultato di un algoritmo la cui formula è conosciuta solo dalle antiche tribù che popolano le rive del Rio delle Amazzoni. E invece NO..
Da questo link potrete facilmente calcolare il vostro voto finale:
http://www.sp.units.it/Lists/Regolamenti/DispForm.aspx?ID=10

Il punteggio finale utilizzato in sede di laurea viene calcolato e fornito esclusivamente dagli uffici di segreteria, questa è dunque un'indicazione di massima.

Stage presso le istituzioni francesi


Si rinnova anche quest'anno, grazie alla Prof. Leggeri, la collaborazione con le istituzioni francesi in Italia.
Sono disponibili due stages, uno a Roma l'altro a Milano; gli interessati hanno tempo dal 15/01/2009 al 25/02/2009 per presentare la domanda di partecipazione.
Per ulteriori informazioni scrivete a: consulatfrts@interfree.it
Bonne chance

sabato 10 gennaio 2009

Rinviamo




Buongiorno,
Fabio Mussi ci ha comunicato che lunedì non potrà essere con noi a Gorizia per problemi di salute.
In accordo con il Preside Scarciglia abbiamo deciso di rinviare la tavola rotonda, in modo da poter avere la presenza di tutti gli ospiti, compreso il Preside del SID di Forlì Prof.Capano.

mercoledì 7 gennaio 2009

Arieccoci




Ciao cari,
perdonate il ritardo ma, gli esami e i pantagruelici pasti natalizi hanno rallentato il nostro lavoro.
Cominciamo l'anno con una nuova iniziativa, ritorniamo a discutere dello stato dell'università italiana, la nostra protesta non si è fermata, l'onda continua anche nel 2009.
lunedì 12/1 alle ore 10.15, nella nostra Aula Magna, si discuterà dello stato del sistema accademico italiano, dei suoi mali e delle ricette per rilanciarlo in un'ottica di “Europa regione della conoscenza”.

Interverranno:

Fabio Mussi
ministro dell'università e della ricerca 2006-2008

Roberto Peroni
Rettore dell'università di Trieste

Roberto Scarciglia
preside della Facoltà di Scienze Politiche Trieste

Giliberto Capano
preside della Facoltà di Scienze Politiche Bologna
(da confermare)

Paolo Prelazzi
presidente Consiglio degli studenti Trieste